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Intimidire e criminalizzare PDF Stampa E-mail
BLOG - NEWS
Lunedì 17 Dicembre 2012 23:20
 
Questa mattina, 17 dicembre 2012, la Digos - erede del tristemente famoso Ufficio Politico della polizia degli anni ’60 e ’70 - ha perquisito le abitazioni di alcuni giovani studenti milanesi e consegnato loro avvisi di reato per episodi che sarebbero avvenuti nel corso della manifestazione dello scorso 14 novembre indetta per protestare contro le politiche di impoverimento imposte nei Paesi dell’Unione Europea e per difendere scuola e università pubbliche.
Intimidire e criminalizzare.
E’ l’ennesima replica di un copione che si ripete con meccanica precisione ogni qualvolta un grande movimento popolare minaccia di inceppare gli ingranaggi di un potere ostile che calpesta i diritti dei cittadini e minaccia di comprimerne le libertà democratiche. Con l’aggravante, oggi, della scelta del giorno in cui questo copione è andato in scena: l’indomani del 43esimo anniversario della strage di piazza Fontana e della morte di Giuseppe Pinelli. Due date che avrebbero dovuto consigliare allla Questura di Milano ben diverso comportamento.
E’ accaduto il 23 gennaio 1973 quando la polizia prima uccise lo studente Roberto Franceschi e poi accusò di violenza i suoi compagni.
E’ accaduto il 16 aprile 1975 quando il fascista Braggion assassinò lo studente Claudio Varalli e la polizia invece di arrestare l’omicida fermò i compagni di Claudio.
E’ accaduto il 21 luglio 2001 a Genova quando polizia e carabinieri prima massacrarono di botte un corteo pacifico e poi arrestarono i massacrati.
E’ accaduto il 16 marzo 2003 quando tre neofascisti assassinarono l’operaio Davide Cesare “Dax” e la polizia prima picchiò selvaggiamente i suoi compagni e poi li denunciò.
Ogni volta con pazienza e tenacia la mobilitazione popolare ha saputo smascherare le menzogne poliziesche e sconfiggere le strategie degli autori del copione rappresentato anche oggi. E’ successo e sappiamo succederà di nuovo perché ieri come oggi Milano democratica e antifascista sa unirsi, lottare e imporre la verità.