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Condanna dell'Anpi del convegno neofascista svoltosi al Politecnico. PDF Stampa E-mail
L'ANPI Provinciale di Milano giudica estremamente grave l'autorizzazione concessa dal Rettore del
Politecnico di Milano allo svolgimento, all'interno dell'università, di un convegno, promosso dal
gruppo Alpha, organizzazione giovanile di Lealtà e Azione, associazione di estrema destra che si
ispira al pensiero di Leon Degrelle, generale delle Waffen SS e di Corneliu Codreanu, fondatore nel
1930 della Guardia di Ferro rumena, movimento ultra-nazionalista e antisemita. All'iniziativa organizzata venerdì 17 gennaio 2014   sono stati invitati Claudio Mutti, a lungo
collaboratore di Franco Freda  e relatori antisemiti e negazionisti.
Riteniamo che non possa esserci spazio a Milano, Città Medaglia d'Oro della Resistenza, per chi si
richiama a ideologie neofasciste e neonaziste che si contrappongono ai valori della nostra civiltà
fondata sulla libertà, sul rispetto della  persona umana e sull'uguaglianza.
E' inoltre inaccettabile che il convegno, gravemente   lesivo   dei valori su cui si fonda la nostra
democrazia,  abbia avuto luogo e sia stato autorizzato proprio all'interno del Politecnico di Milano,
luogo   di  eccellenza   nel  campo   del  sapere,   della   cultura,   della  conoscenza   e  noto   per   la  sua
opposizione al nazifascismo.
Notevole è stato, infatti,  il ruolo del Politecnico di Milano durante la Resistenza. All'interno del
Politecnico, tra gli altri, agì, prima di entrare in clandestinità nelle formazioni di Giustizia e Libertà,
il prof. Mario Alberto Rollier,  tra i redattori nel luglio del 1943 di un manifesto  di docenti
universitari che auspicavano il rinnovamento della vita accademica. Nella abitazione in via Poerio
37 a Milano, il 27 agosto 1943, Mario Alberto Rollier insieme a Ernesto Rossi, Eugenio Colorni,
Altiero Spinelli, Franco Venturi ed altri, fondò il Movimento Federalista Europeo. 
L'Ateneo   era   diventato   una   base   operativa,   in   collegamento   col   Comando   Piazza   di   Milano,
dell'insurrezione   armata   della   città.   Nei   sotterranei   vi   era   un   centro   radio   clandestino,   con
radiotrasmittente e centralino telefonico.
Nei giorni dell'insurrezione nazionale il Politecnico era stato occupato militarmente dalla 116a
Divisione Garibaldi e dal comitato delle Brigate Sap per una quindicina di giorni. In un'aula del
Politecnico fu processato il 28 aprile 1945 il gerarca fascista Achille Starace. 
Dopo la Liberazione numerosi docenti, espulsi dal Politecnico negli anni del regime fascista,
tornarono   all'insegnamento.   Altri   non   poterono   tornare   come   Gianfranco   Mattei   (cui   è
intitolata un'aula), dedicatosi, dopo l'8 settembre 1943 alla lotta armata. Fu arrestato nel
febbraio 1944 con Giorgio Labò, studente di architettura di Milano, recluso nelle carceri di
via Tasso a Roma, dove si suicidò, per non rivelare informazioni al nemico. Anche Giorgiò
Labò fece una tragica fine: fu fucilato nel marzo 1944, un mese dopo la morte di Mattei. Non
tornarono   neppure  Michelangelo   Bohm,  espulso  a   seguito   della   legislazione   antisemita   e
Francesco Moschettini. Entrambi deportati trovarono la morte l'uno ad Auschwitz e l'altro a
Mauthausen.
Milano, 18 Gennaio 2014
Roberto Cenati, Presidente ANPI Provinciale di Milano
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