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Per non dimenticare…

Come potrei dimenticare? Giannino Zibecchi era non solo un compagno di lotta ma anche un amico, uno di quei giovani che, incontrati agli inizi degli anni settanta, hanno condiviso con me passioni, valori, impegno, le partite di pallone, le biciclettate della polisportiva, le vacanze in Sardegna trasformate in un mix di avventura e campeggio modello “comune hippy”. Andavamo in giro su vecchi scooter e non certo su moto cromate e fiammanti, eravamo davvero alternativi ma ci trovavamo d’accordo quasi su tutto.
A chi non ha conosciuto quegli anni appassionati e tragici queste parole possono apparire quasi incomprensibili e forse un po’ retoriche ma io non me la sento di scriverne altre che non mi appartengono …
… Giannino Zibecchi era uno dei tanti giovani che credevano fosse possibile cambiare in meglio l’Italia, la scuola, il mondo, il modo di fare politica. Era dalla parte di chi forse ancora oggi pensa ci sia molto da fare per costruire un mondo più giusto. Lui con quel suo sguardo intenso, quel sorriso che ti catturava da subito e quel particolare modo di camminare non c’è più, sono rimaste invece le guerre, le ingiustizie ed una classe politica che per certi versi è la logica continuazione di quella che ha mandato i gipponi dei carabinieri che lo hanno lasciato lì per terra in una bella giornata luminosa di aprile di tanti anni fa …
… A me invece, purtroppo, sembra ieri … gli amici che subito lo hanno riconosciuto riverso per terra, le urla di disperazione, le prime richieste d’aiuto, i fotografi che scattavano come in preda a un raptus incontrollabile, la polizia che cominciava a formare il solito cordone sanitario …
… Si dice spesso che i morti ammazzati di quegli anni terribili non siano morti invano anche se facciamo fatica a sostenerlo veramente e nel profondo del proprio cuore non ne siamo del tutto convinti … Certo le cose sono cambiate anche se penso che forse Giannino, come molti dei suoi amici di allora, sognasse una città e un mondo diversi. Sta a noi, i suoi amici e compagni di lotta, far sì che il suo nome sia un punto di partenza per raccontare ai più giovani cosa siano stati davvero quegli anni, cercando di sottolineare i fatti più belli e non quelli più luttuosi, cercando di spiegare a chi vuole riscrivere la storia a modo suo che chi è morto in maniera violenta non era né un terrorista né un fuorilegge, cercando di ricordare quale era la condizione giovanile in quegli anni e chi erano quelli che mandavano la polizia e i carabinieri a sgomberare scuole e fabbriche. Raccontando qual’era la cultura dominante e chi determinava le scelte di natura economica e politica …
… Giannino, ne sono sicuro, avrebbe voluto una Milano diversa ma sta a noi cercare di cambiarla in meglio proprio partendo da quella bellissima mattinata di aprile di tanti anni fa …
… Con lui condividevo anche la passione per la buona musica. Giannino era più sul rock ed io già sul blues ma del blues lui aveva da subito apprezzato lo spirito. Il blues non solo inteso come genere musicale ma un po' come stile di vita, come musica universale, quella musica per tutti, dalle origini lontane, adatta per creare da subito l'atmosfera giusta per "aggregare", come si usava dire una volta tra noi studenti di sinistra.
Certo il blues non ha avuto un'attenzione particolare nei movimenti giovanili e ideologizzati degli anni sessanta e settanta ma non ha certo perso il suo fascino e non è mai stato un genere alla moda. Forse per questo lo si sceglieva quando c'era da suonare in situazioni "povere" e di lotta, forse per questo era il parente povero del jazz e del rock. Ma la dignità e la coerenza per chi ama il blues sono valori troppo importanti per essere abbandonati.
Ecco perché mi piace ricordare Giannino in chiave blues. Me lo immagino come un mio "blues brother" ideale: occhiale scuro, pronto ad inforcare una qualsiasi due ruote e via per l'ennesima missione in difesa di diritti violati, da conquistare, da far conoscere ... per spazi da vivere tutti insieme accompagnati da una musica universale e di tolleranza...

Fabio Treves
Milano