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Apocalipse now: "bisogna farsi amici dell'orrore?" |
BLOG - NEWS |
Martedì 11 Maggio 2010 13:50 |
Considero Apocalipse now di F. F. Coppola, il film del secolo XX. Tratto dal romanzo di J. Conrad Cuore di tenebra (1897), Apocalipse now non é un film "che piace". Troppo duro, crudele e con passaggi difficili da interpretare, citazioni complesse episodi crudeli eppure mai gratuiti. E' il testamento dell'imperialismo e della tragedia del XX secolo.
Il monologo di Marlon Brando (Kurtz), verso la conclusione del film, é sublime. La teorizzazione di Kurtz é che per vincere la guerra bisogna andare oltre il limite imposto dalle "regole" della civiltà per atterrare sul pianeta della crudeltà senza sentimento (quello che teorizzavano e teorizzano i nazisti). Per questo si mostra inorridito e ammirato insieme dalla crudele freddezza con la quale i resistenti vietcong hanno tagliato le braccia dei bambini che i soldati USA avevano appena vaccinato. L'episodio é raccontato e non visto (grande Coppola!) e le parole sono quindi ancora più impressionanti. E da quel momento la guerra di Kurtz é "fuorilegge". Come se fosse possibile una "guerra secondo legge". Ma l'ipocrisia dell'Occidente ci fa proprio credere questo e anche che le guerre vengono combattute "per elevati motivi". La "civiltà" secondo kurtz, non ha valore reale é solo la copertura dell'orrore del dominio. La cultura dell'Occidente non ha valore una volta trasportata lontano dal luogo dove ha un senso e imposta con la forza. Questo il significato dell'incontro con la tigre nella jungla e della domanda del pasticcere terrorizzato, "cosa ci faccio io qui, con un mitra in mano, aggredito dalla tigre, io sono un pasticcere", "una tigre capisci?", grida sgomento. La tigre é quello che siamo noi, l'Occidente, al di sotto della copertura ideale delle nostre azioni. Il nemico lo ha capito e ci risponde superando il limite. O lo superiamo anche noi o siamo sconfitti. Così Kurtz strappa la maschera alla civiltà e la denuda. Restando inerme lui stesso. Ma l'organizzazione cui appartiene Kurtz (US Army) non può accettare questo e manda Marlowe a terminare il suo comando, cioé ucciderlo. Le piccole braccia mozzate sono la wilderness, il lato oscuro non dell'Africa o dell'estremo Oriente, ma dell'Occidente etnocentrico. Marlon/Kurtz si libera delle regole a aderisce alla wilderness diventando un fuorilegge. Secondo Conrad/Coppola la civiltà é "copertura" della rapina. Il cacciatore di Kurtz, lo sa bene e pur ammirando kurtz, perché ha strappato la maschera e rivelato, a sé e a chi lo ascolta, la verità, lo uccide. Nel libro invece, assiste alla sua morte per qualche morbo africano. Bisogna "farsi amico l'orrore" dice Kurtz, e intende dire che bisogna accettare l'assenza di regole del nostro dominio, perché il nemico l'accetta e ci batte. L'"orrore", non é il nemico astuto che sta nel suo habitat, é l'Occidente che nasconde sotto "motivazioni elevate sempre" (la redenzione dei selvaggi, la salvazione dal comunismo, l'esportazione della Civiltà) i sordidi motivi dell'interesse e del potere. La sua origine, l'origine dell'orrore, in Cuore di tenebra é a Londra, nel film in USA, le capitali dell'imperialismo in epoche diverse. |