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DOCUMENTI - I RICORDI |
Saverio SaltarelliSaverio Saltarelli era nato a Pescasseroli nel 1947 ed era venuto a Milano per laurearsi in legge; nel 1970 era iscritto al terzo anno del suo corso di laurea e come tantissimi giovani di quegli anni era impegnato nelle lotte per la democrazia e il diritto allo studio; il 12 dicembre alle 17 era nella biblioteca dell'università a studiare con un amico; alle 18.30 era morto, stroncato da un candelotto lacrimogeno sparatogli in pieno petto da un carabiniere. Con i fascisti dispersi solo in via Laghetto, a poche decine di metri dalla Statale, e gli anarchici braccati fino all'imbocco di via Bergamini, che conduce in via Festa del Perdono, l'obiettivo successivo di carabinieri e polizia non poteva che essere il presidio del Movimento studentesco. Gli scontri furono, aspri e nel crocevia via Larga - via Bergamini - via Sant'Antonio un reparto composto da un centinaio di militi dell'Arma agli ordini del capitano Antonio Chirivì (oggi comandante dei Vigili Urbani di Milano) aprì il fuoco contro gli studenti. Rivoltellate e candelotti lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo. Risultato: un giornalista e uno studente feriti dai proiettili e Saverio Saltarelli ucciso, colpito in pieno petto da un micidiale candelotto lacrimogeno ricoperto di metallo. |