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DOCUMENTI - I RICORDI
  ALDO ANIASI

Milano, 20 aprile 2001

Caro,

tu sai quanto sia rammaricato per il fatto che una broncopolmonite mi impedisce di essere con voi presso l'auditorium di Radio Popolare per ricordare due vittime del neofascismo assassinate 26 anni fa.
Due giovani compagni che in quegli anni di manovre dei servizi segreti, di tentativi di golpe, si opponevano con l'ardore della loro giovinezza alla violenza della manovalanza fascista resistendo anche a chi, forte dell'ordine comprese, ne coprivano le malefatte.
Il 21 aprile del 1975 ricordavo l'assassinio dello studente Claudio Varalli che manifestava per la casa e di Gianni Zihecchi travolto da una camionetta ad carabinieri mentre esprimeva solidarietà per il compagno ucciso il giorno prima. Esprimevo allora il cordoglio ed il dolore della civica Amministrazione, della città.
Ricordo i funerali di Varalli: il dolore dipinto sul volto dei compagni presenti, la disperazione composta dei genitori.
I milanesi, i democratici devono esservi grati per questo vostro costante impegno nel far rivivere la memoria di tragiche giornate nelle quali si susseguivano i tentativi di far arretrare la democrazia e di imbarbarire la lotta politica.
Quanti difendendo valori ed ideali di libertà e di democrazia nati dalla Resistenza sono stati barbaramente trucidati vanno non solo ricordati ed onorati ma additati quali esempio alle giovani generazioni perché ne raccolgano l'impegno, per una più ampia solidarietà democratica e popolare.In queste giornate nelle quali si manifesta l'aggressività di una destra illiberale, secessionista, razzista e neofascista va fatto appello all'unità delle forze democratiche ed antifasciste.
Non possiamo lasciar passare coloro che si propongono di stravolgere la costituzione tagliando così le radici con la Resistenza.
Permettetemi di aggiungere quanto sia umiliante che il Sindaco di una città Medaglia d'Oro della Resistenza manifesti ancora una volta la sua neutralità nei confronti dei valori e dell'anniversario della Liberazione nazionale riconfermando i suoi sentimenti afascisti ed antipopolari.
Con animo fraterno

Aldo Aniasi