INTERVISTESito dell'associazione PER NON DIMENTICARE CLAUDIO VARALLI - GIANNINO ZIBECCHIhttps://pernondimenticare.net/documenti/interviste2024-04-28T21:00:15ZJoomla! 1.5 - Open Source Content ManagementIntervista a Nicola Neonato (aprile 2000)2009-04-05T17:02:54Z2009-04-05T17:02:54Zhttps://pernondimenticare.net/documenti/interviste/301-intervista-a-nicola-neonato-aprile-2000enzoinfo@pernondimenticare.net<strong class="caption">Intervista a Nicola Neonato (aprile 2000)</strong>
<p> </p>
<p style="text-align: justify"><img height="382" alt="alt" hspace="8" width="465" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net//images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/Nicola%20Neonato%20nel%20suo%20studio.jpg" />Io ero a Milano e lavoravo a Milano. Ci sono stato 12 anni, avevo lo studio in Via Solferino. Avevo ottime critiche come artista. Ero affreschista, ho fatto molte sculture, ho fatto almeno 20/30 monumenti per i partigiani con tantissime figure, almeno 400. Ce n'è uno a Sestri Levante, importante.</p>
<p style="text-align: justify">Io simpatizzavo per i ragazzi: Ho fatto il monumento senza volere niente ed ho pensato a due poveri ragazzi morti.C'è ancora il monumento? ( Si ) Cercate di farlo lasciare perché è una cosa importante.</p>
<p style="text-align: justify"> Quando è stato inaugurato c'era un corteo di 5.000 giovani. Sono stato io che ho suggerito di metterlo su di notte. Poi al mattino era ancora fresco.</p>
<p style="text-align: justify"> E' un ricordo simpatico perché l'ho fatto per niente, anche la fonderia l'ha fatto per niente perché erano simpatizzanti. Allora si chiamava Cubro, era a Novate Milanese.<br />
L'ho fatto volentieri perché erano due ragazzi ammazzati, uno da un fascista l'altro dai Carabinieri.<br />
Per fare il ritratto di Zibecchi mi hanno dato una fotografia. Per Varalli avevo una foto di quando faceva il campanaro nella chiesa del suo paese. So che era iscritto all' "accademia dei poveri", l'Umanitaria di Milano.<br />
Non erano due signorini, due ragazzi …uno aveva voglia di fare dell'arte.<br />
Ho fatto il monumento rapidamente e sono stato contento anche perché i ragazzi di Milano sono stati gentili.<br />
Non ho più disegni o progetti perché l'ho pensato praticamente mentre lo facevo. Ho impiegato 2 settimane. Il monumento è stato fatto in bronzo.<br />
Successivamente ho fatto pubblicare sui giornali che ero stato io a fare il monumento, visto che una rivista aveva scritto che io mi ero nascosto e facevo bene a nascondermi dopo averlo fatto.<br />
Ho fatto il partigiano in Liguria, ero commissario di brigata.</p>
<p>Ho 89 anni e mi sento fortunato perché sto bene.</p><strong class="caption">Intervista a Nicola Neonato (aprile 2000)</strong>
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<p style="text-align: justify"><img height="382" alt="alt" hspace="8" width="465" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net//images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/Nicola%20Neonato%20nel%20suo%20studio.jpg" />Io ero a Milano e lavoravo a Milano. Ci sono stato 12 anni, avevo lo studio in Via Solferino. Avevo ottime critiche come artista. Ero affreschista, ho fatto molte sculture, ho fatto almeno 20/30 monumenti per i partigiani con tantissime figure, almeno 400. Ce n'è uno a Sestri Levante, importante.</p>
<p style="text-align: justify">Io simpatizzavo per i ragazzi: Ho fatto il monumento senza volere niente ed ho pensato a due poveri ragazzi morti.C'è ancora il monumento? ( Si ) Cercate di farlo lasciare perché è una cosa importante.</p>
<p style="text-align: justify"> Quando è stato inaugurato c'era un corteo di 5.000 giovani. Sono stato io che ho suggerito di metterlo su di notte. Poi al mattino era ancora fresco.</p>
<p style="text-align: justify"> E' un ricordo simpatico perché l'ho fatto per niente, anche la fonderia l'ha fatto per niente perché erano simpatizzanti. Allora si chiamava Cubro, era a Novate Milanese.<br />
L'ho fatto volentieri perché erano due ragazzi ammazzati, uno da un fascista l'altro dai Carabinieri.<br />
Per fare il ritratto di Zibecchi mi hanno dato una fotografia. Per Varalli avevo una foto di quando faceva il campanaro nella chiesa del suo paese. So che era iscritto all' "accademia dei poveri", l'Umanitaria di Milano.<br />
Non erano due signorini, due ragazzi …uno aveva voglia di fare dell'arte.<br />
Ho fatto il monumento rapidamente e sono stato contento anche perché i ragazzi di Milano sono stati gentili.<br />
Non ho più disegni o progetti perché l'ho pensato praticamente mentre lo facevo. Ho impiegato 2 settimane. Il monumento è stato fatto in bronzo.<br />
Successivamente ho fatto pubblicare sui giornali che ero stato io a fare il monumento, visto che una rivista aveva scritto che io mi ero nascosto e facevo bene a nascondermi dopo averlo fatto.<br />
Ho fatto il partigiano in Liguria, ero commissario di brigata.</p>
<p>Ho 89 anni e mi sento fortunato perché sto bene.</p>Intervista alla mamma di Claudio Varalli e al fratello Daniele (aprile 1995)2009-04-05T17:02:01Z2009-04-05T17:02:01Zhttps://pernondimenticare.net/documenti/interviste/302-intervista-alla-mamma-di-claudio-varalli-e-al-fratello-daniele-aprile-1995enzoinfo@pernondimenticare.net<a name="inizio"></a><br />
<strong>
<h3>Intervista alla mamma di Claudio Varalli e al fratello Daniele (aprile 1995) <br />
</h3>
</strong><strong><font size="-1">(è la trascrizione di un'intervista realizzata per il video e propone tutte le caratteristiche del linguaggio parlato)</font></strong>
<p><img height="170" alt="" hspace="8" width="227" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net/images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/Daniele%20Varalli.jpg" />Daniele Varalli - fratello di Claudio</p>
<p>Il mio ricordo è soprattutto l'ultimo giorno..io stavo dormendo come tutti i bambini che fanno il riposo pomeridiano..lui è uscito e poi è ritornato..era già giù dalle scale davanti al portone, è rientrato, mi ha salutato e poi è riuscito...come se si sentiva qualche cosa. Di solito si dice che uno ha delle sensazioni strane. Questo è il ricordo che mi rimane più in mente perchè per il resto...si i giochi che si facevano, però, avendo 6 anni ecc ecc non è che ci sono poi tanti ricordi, però questo, il fatto di uscire...</p>
<p>Mamma <br />
..guardi alle 5.0 era ancora qui a casa. Ora che è andato a prendere il tram..non è come se fosse stato un giorno che dico, va bè, è stato fuori dalla mattina alla sera magari uno pensava un po' male, sa com'è, però era a casa, sarà stato le 5.00 che è andato via "devo andare via, devo andare, è tardi, è tardi"...dopo mi è rimasto impresso quel fatto lì che è tornato indietro, ci ha fatto il bacio...”com'è, hai detto che è tardi..?” ci ho detto, Claudio che sei venuto su ancora, e poi l'è 'ndà. E verso le 7 e mezza si è sentito quella cosa lì.. <img height="170" alt="" hspace="8" width="227" align="right" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net/images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/la%20mamma%20di%20Claudio%20Varalli.jpg" /><br />
D- Come avete saputo? <br />
Mamma- sono venuti qui due ragazzi della sua età, no forse qualche anno di più, e han detto.. io pensavo che si fosse fatto male, sarà così..un incidente con il motorino...neanche per sogno...ho messo dentro il pigiama, ho fatto su la borsa...una signora qui di dietro ( che oggi è morta poverina..).."vi porto io con la macchina" perchè ho cumincià a tremà...ho messo dentro il pigiama, ho fatto su la borsa e la signora mi ha accompagnato fin lì all'ospedale Fatebenefratelli. Io come sono arrivata, anche tutta di corsa, anche conciata sa....quando ho visto tutte le cose lì, tutti i giornalisti...sono crollata..."è successo qualcosa?" ...sa quando uno arriva tutto di corsa, con la borsa di plastica...non sta li a guardare..ho visto tutta la gente...ho chiesto...”l'è 'nda, l'è nda”....mi han fatto una puntura...signora stia tranquilla, stia tranquilla...poi me lo han fatto vedere, io ho detto”:no, non me la sento”...mio marito lo hanno messo su una barella è andato...io sono andata poi un giovedì, dopo...però era bello..come prima, sorridente, non è che era...era li bell, sembrava neanche morto, solo che aveva quel buco lì... <br />
D- come vivevate voi, lei e suo marito, le scelte politiche di Claudio: Claudio vi parlava..? <br />
R- Si, Claudio, specialmente quando era piccolo, sa perché noi, specialmente io, sono molto di chiesa, lo avevo cresciuto...andava sempre all'oratorio, faceva il chierichetto, insomma era un ragazzo molto sensibile, iniziava da piccolo a pensare...mi ricordo che aveva 8 o 9 anni, o 10...mandavano via, sa quei sfratti, lui andava, io non volevo, sa com'è, però lui ha sempre avuto quella cosa della politica...Infatti lui alla mattina andava via presto perché andare fin la si alzava alla 6.30 e delle volte non veniva neanche a casa a mangiare..Anche alla domenica dicevo:."Perchè vai fino a Milano per vendere il giornale?"..la mattina andava per vendere il giornale lì infondo al Movimento Studentesco, il <img height="243" alt="" hspace="8" width="325" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net/images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/mamma%20e%20fratello%20di%20Claudio%20Varalli.jpg" />pomeriggio andava ancora a Milano, insomma Milano era la sua casa...Mi diceva sempre "Mamma, piuttosto che essere senza giornale...piuttosto una bistecchina piccola così..ma senza giornale, magari anche due, tre..."madonna, ammò te cumpret el giurnal?" "No, io non dico mai se la bistecca è piccola o grande, piuttosto senza mangiare ma mai senza giornale" <br />
D- Signora veniamo ai processi: ci sono stati il primo processo e poi l’appello, poi la Cassazione e la vicenda di Claudio… <br />
Mamma – E si guardi, quel giorno là, il mese di agosto, ce lo ricordiamo sempre – eh Daniele? - Lui è uscito in agosto , ha fatto dentro 7 o 8 mesi, non so…e allora sentiamo per televisione a dire: “Braggion è uscito”. Come è uscito? Siamo rimasti bloccati…sa non perché…tanto a noi non tornava più…però com’è, senza neanche niente, uscire così. Siamo rimasti lì bloccati, perché il sangue è sempre sangue, insomma</p>
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<h3>Intervista alla mamma di Claudio Varalli e al fratello Daniele (aprile 1995) <br />
</h3>
</strong><strong><font size="-1">(è la trascrizione di un'intervista realizzata per il video e propone tutte le caratteristiche del linguaggio parlato)</font></strong>
<p><img height="170" alt="" hspace="8" width="227" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net/images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/Daniele%20Varalli.jpg" />Daniele Varalli - fratello di Claudio</p>
<p>Il mio ricordo è soprattutto l'ultimo giorno..io stavo dormendo come tutti i bambini che fanno il riposo pomeridiano..lui è uscito e poi è ritornato..era già giù dalle scale davanti al portone, è rientrato, mi ha salutato e poi è riuscito...come se si sentiva qualche cosa. Di solito si dice che uno ha delle sensazioni strane. Questo è il ricordo che mi rimane più in mente perchè per il resto...si i giochi che si facevano, però, avendo 6 anni ecc ecc non è che ci sono poi tanti ricordi, però questo, il fatto di uscire...</p>
<p>Mamma <br />
..guardi alle 5.0 era ancora qui a casa. Ora che è andato a prendere il tram..non è come se fosse stato un giorno che dico, va bè, è stato fuori dalla mattina alla sera magari uno pensava un po' male, sa com'è, però era a casa, sarà stato le 5.00 che è andato via "devo andare via, devo andare, è tardi, è tardi"...dopo mi è rimasto impresso quel fatto lì che è tornato indietro, ci ha fatto il bacio...”com'è, hai detto che è tardi..?” ci ho detto, Claudio che sei venuto su ancora, e poi l'è 'ndà. E verso le 7 e mezza si è sentito quella cosa lì.. <img height="170" alt="" hspace="8" width="227" align="right" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net/images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/la%20mamma%20di%20Claudio%20Varalli.jpg" /><br />
D- Come avete saputo? <br />
Mamma- sono venuti qui due ragazzi della sua età, no forse qualche anno di più, e han detto.. io pensavo che si fosse fatto male, sarà così..un incidente con il motorino...neanche per sogno...ho messo dentro il pigiama, ho fatto su la borsa...una signora qui di dietro ( che oggi è morta poverina..).."vi porto io con la macchina" perchè ho cumincià a tremà...ho messo dentro il pigiama, ho fatto su la borsa e la signora mi ha accompagnato fin lì all'ospedale Fatebenefratelli. Io come sono arrivata, anche tutta di corsa, anche conciata sa....quando ho visto tutte le cose lì, tutti i giornalisti...sono crollata..."è successo qualcosa?" ...sa quando uno arriva tutto di corsa, con la borsa di plastica...non sta li a guardare..ho visto tutta la gente...ho chiesto...”l'è 'nda, l'è nda”....mi han fatto una puntura...signora stia tranquilla, stia tranquilla...poi me lo han fatto vedere, io ho detto”:no, non me la sento”...mio marito lo hanno messo su una barella è andato...io sono andata poi un giovedì, dopo...però era bello..come prima, sorridente, non è che era...era li bell, sembrava neanche morto, solo che aveva quel buco lì... <br />
D- come vivevate voi, lei e suo marito, le scelte politiche di Claudio: Claudio vi parlava..? <br />
R- Si, Claudio, specialmente quando era piccolo, sa perché noi, specialmente io, sono molto di chiesa, lo avevo cresciuto...andava sempre all'oratorio, faceva il chierichetto, insomma era un ragazzo molto sensibile, iniziava da piccolo a pensare...mi ricordo che aveva 8 o 9 anni, o 10...mandavano via, sa quei sfratti, lui andava, io non volevo, sa com'è, però lui ha sempre avuto quella cosa della politica...Infatti lui alla mattina andava via presto perché andare fin la si alzava alla 6.30 e delle volte non veniva neanche a casa a mangiare..Anche alla domenica dicevo:."Perchè vai fino a Milano per vendere il giornale?"..la mattina andava per vendere il giornale lì infondo al Movimento Studentesco, il <img height="243" alt="" hspace="8" width="325" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net/images/stories/ARCHIVI/archivio20/immagini/mamma%20e%20fratello%20di%20Claudio%20Varalli.jpg" />pomeriggio andava ancora a Milano, insomma Milano era la sua casa...Mi diceva sempre "Mamma, piuttosto che essere senza giornale...piuttosto una bistecchina piccola così..ma senza giornale, magari anche due, tre..."madonna, ammò te cumpret el giurnal?" "No, io non dico mai se la bistecca è piccola o grande, piuttosto senza mangiare ma mai senza giornale" <br />
D- Signora veniamo ai processi: ci sono stati il primo processo e poi l’appello, poi la Cassazione e la vicenda di Claudio… <br />
Mamma – E si guardi, quel giorno là, il mese di agosto, ce lo ricordiamo sempre – eh Daniele? - Lui è uscito in agosto , ha fatto dentro 7 o 8 mesi, non so…e allora sentiamo per televisione a dire: “Braggion è uscito”. Come è uscito? Siamo rimasti bloccati…sa non perché…tanto a noi non tornava più…però com’è, senza neanche niente, uscire così. Siamo rimasti lì bloccati, perché il sangue è sempre sangue, insomma</p>
Intervista del 1995 a Claudio Sabelli Fioretti – Direttore di ABC nel 19752009-04-05T17:00:56Z2009-04-05T17:00:56Zhttps://pernondimenticare.net/documenti/interviste/303-intervista-del-1995-a-claudio-sabelli-fioretti-direttore-di-abc-nel-1975enzoinfo@pernondimenticare.net<div class="Section1"><a name="inizio"></a><br />
<span style="font-size: 14pt"><strong>Intervista del 1995 a Claudio Sabelli Fioretti – Direttore di ABC nel 1975 </strong></span>
<p><img height="329" alt="alt" hspace="8" width="438" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net//images/stories/ARCHIVI/sabelli.jpg" /><strong>D</strong> -Puoi ricostruire il clima degli anni ’70 dal punto di vista dell’informazione? <br />
<strong>R</strong>- C’era una certa contrapposizione nel senso che la scelta di campo era qualche cosa che segnava. Io lavoravo in quei tempi a Panorama, avevo iniziato nel ’69 a Panorama, il quale passava addirittura per essere un pericoloso organo di controinformazione e pensa che il direttore era Lamberto Sechi, un tranquillo signore che oggi diremmo liberal-democratico. Infatti la vera controinformazione si faceva nel Bollettino di Controinformazione Democratica. Stetti 5 o 6 anni a Panorama e poi ebbi l’occasione di cambiare di andare in un giornale un po’ più radicale. Questo definisce un po’ il clima di quei tempi. <br />
Oggi come ieri, gente come me sentiva il bisogno..allora avevo 30 anni, oggi ne ho 50…si sentiva il bisogno di uscire dall’equivoco della stampa, tra virgolette borghese e chiudersi in una nicchia un po’ più protetta in cui ci si guardasse tra amici in cui non si dovesse più fare mediazione, troppa mediazione. Li, mi ricordo, c’erano alcuni giornalisti, Marco Nozza, Marco Fini che facevano un po’ di informazione accettabile, sicuramente accettabile, intendo nel clima…D’altra parte calcola che siamo agli inizi, ai timidi inizi del terrorismo. Non era ancora come sarebbe diventato dopo, però cominciava a diventare difficile essere di sinistra: Come oggi, se tu dici che sei per prodi sei “uno sporco comunista”…è incredibile questa parola che riciccia dopo 20 anni come offesa riferita a gente…Prodi comunista…persino Dini <br />
<strong>D</strong>- Veniamo ad ABC che tu dirigevi: che giornale era? <br />
<strong>R</strong>- ABC, ve lo ricordate tutti è stato un giornale che era una grande bandiera della rivoluzione del costume ed anche delle lotte civili. L’editore era Cardella, che oggi si occupa di tossicodipendenza, il leader della comunità che è stata quella di Rostagno, Saman, mi chiamò, ricordo che vendeva 15.000 copie, una cosa quasi inesistente. Io deciso di spostarlo completamente: togliemmo ogni residuo di culi e di tette, lo portammo obbiettivamente molto a sinistra e…nella redazione c’era, non o, Audino, ricordate Savelli editore, c’era Lidia Ravera, c’era Guido Passalacqua, tutta gente più o meno legata a Lotta Continua..e questo spostamento a sinistra, facendo una roba serissima, alla Panorama però di sinistra, proprio di sinistra tosto, grandi inchieste sull’Autonomia operaia, documenti di Curcio come piovesse, avemmo addirittura una perquisizione della polizia perché il giorno stesso che Curcio scappò da Casale Monferrato, noi pubblichiamo un documento di Curcio. Al di là della follia di pensare che Curcio esce dal carcere e la prima cosa che fa viene ad ABC a portarci un documento, ce lo avevamo già da tempo, potevano pensarlo, lo pensavano. Le tentavano tutte..distribuendo volantini fuori dalle caserme che invitavano alla diserzione, fu una cosa ignobile…e il risultato fù che in breve tempo da 15.000 copie passammo rapidamente a 12.000/13.000 copie. Il giornale era obbiettivamente brutto, dal punto di vista grafico era brutto, politicamente era molto spinto…però cominciava pian piano a farsi riconoscere <br />
<strong>D</strong>- All’indomani dei fatti del 16 e 17 aprile, ABC uscì con 2 numeri, prima un numero speciale poi un’altra edizione con una denuncia molto dura nei confronti delle forze dell’ordine e dei fascisti, ci racconti i retroscena di quel numero e come arrivarono in redazione le notizie? <br />
<img height="448" alt="Copertina ABC Aprile 1975" hspace="8" width="315" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net//images/stories/ARCHIVI/foto58.jpg" /><strong>R</strong>- Avevo appena conosciuto un giovane giornalista, collaboratore di Panorama, Sergio Frau, che oggi lavora alla Repubblica , firmammo il contratto e lo mandammo a seguire la manifestazione, questa grande manifestazione che sarebbe poi sfociata…erano già successi degli incidenti, era già morto Varalli, era il 17 aprile e lo mandammo a seguire questa manifestazione. Lui vide la manifestazione, vide gli incidenti , che cosa successe e dopo le fotografie saranno abbastanza chiare: Infatti noi pubblicammo anche la sequenza dei camion presa da un fotografo che stava dall’altra parte della piazza: le fotografie sono sempre cose ferme, ma lui era lì, lo scrivemmo, era talmente grossa la cosa che decidemmo di fare uno speciale. Il giorno dopo c’era un’enorme manifestazione e noi facemmo una edizione speciale con le fotografie degli incidenti. I quotidiani non mettevano le fotografie proprio a quei tempi, i settimanali aspettavano e noi uscimmo il giorno dopo con le fotografie degli incidenti in cui si capiva benissimo tutto. I titoli erano…non vorrei sbagliare ma erano “Varalli assassinato dai fascisti, Zibecchi assassinato dai carabinieri”. Il risultato fu una grande penetrazione nel mondo della sinistra, per la prima volta si capì che ABC era qualche cosa di diverso da quello che uno pensava. Fù incredibile vedere questa marea di giovani, di operai, di gente incazzata tutti quanti con in mano il nostro giornale. Dopo 3 giorni uscì il numero normale, nel frattempo c’erano state le dichiarazioni del ministro dell’interno che era Gui allora, che diceva che non era stato sparato neanche un colpo: Frau, che era il nostro lì e aveva visto i poliziotti sparare e poi c’erano stati anche dei fotografi…noi pubblicammo in prima pagina le foto dei poliziotti che sparavano… <br />
<strong>D</strong> - ..con il titolo “le menzogne di Gui”.. <br />
<strong>R</strong>- sì, “le menzogne di Gui”. Il giornale esce, ora non ricordo il giorno, mettiamo che esca lunedì, martedì ci hanno chiuso! <br />
<strong>D</strong>- Si è trasferito qualche cosa di questa esperienza, di questa informazione…da ABC a Cuore? <br />
<strong>R</strong>- ma io direi che c’è tutto nel senso che…io vedo una tale analogia con quei tempi…se devo essere sincero considero più rischiosi questi, oggi…oggi che se non stiamo attenti qualcuno ci toglie tutto. Oggi sento più di allora l’esigenza di vivere in un giornale che, non dico ..allora si diceva fare controinformazione, oggi basta dire informazione, oggi poca gente fa informazione: Oggi è più importante non fare più mediazioni, non fare più collusioni,..cercare di mettersi d’accordo. Oggi bisogna stare da una parte o dall’altra, rispettabilissimo anche chi sta dall’altra parte, però non bisogna più fare confusione. <br />
Per questo mi sento come all’ora ad ABC, devo dire mi sento meglio, ABC vendeva 15.000 copie, qui ne vendiamo 80.000………. <br />
<table cellpadding="0" width="100%" border="0" style="width: 100%">
<caption></caption>
<tbody>
<tr>
<td width="39%" style="padding-right: 0cm; padding-left: 0cm; padding-bottom: 0cm; width: 39%; padding-top: 0cm">
<div class="MsoNormal"><em><a href="https://pernondimenticare.net//../../iniziative/intervista1.htm#inizio">Inizio Pagina</a></em></div>
</td>
<td width="61%" style="padding-right: 0cm; padding-left: 0cm; padding-bottom: 0cm; width: 61%; padding-top: 0cm">
<div align="right"><em><a href="https://pernondimenticare.net//../../link_documenti.htm">Document</a>i</em></div>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
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<p class="MsoNormal"> </p>
</div><div class="Section1"><a name="inizio"></a><br />
<span style="font-size: 14pt"><strong>Intervista del 1995 a Claudio Sabelli Fioretti – Direttore di ABC nel 1975 </strong></span>
<p><img height="329" alt="alt" hspace="8" width="438" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net//images/stories/ARCHIVI/sabelli.jpg" /><strong>D</strong> -Puoi ricostruire il clima degli anni ’70 dal punto di vista dell’informazione? <br />
<strong>R</strong>- C’era una certa contrapposizione nel senso che la scelta di campo era qualche cosa che segnava. Io lavoravo in quei tempi a Panorama, avevo iniziato nel ’69 a Panorama, il quale passava addirittura per essere un pericoloso organo di controinformazione e pensa che il direttore era Lamberto Sechi, un tranquillo signore che oggi diremmo liberal-democratico. Infatti la vera controinformazione si faceva nel Bollettino di Controinformazione Democratica. Stetti 5 o 6 anni a Panorama e poi ebbi l’occasione di cambiare di andare in un giornale un po’ più radicale. Questo definisce un po’ il clima di quei tempi. <br />
Oggi come ieri, gente come me sentiva il bisogno..allora avevo 30 anni, oggi ne ho 50…si sentiva il bisogno di uscire dall’equivoco della stampa, tra virgolette borghese e chiudersi in una nicchia un po’ più protetta in cui ci si guardasse tra amici in cui non si dovesse più fare mediazione, troppa mediazione. Li, mi ricordo, c’erano alcuni giornalisti, Marco Nozza, Marco Fini che facevano un po’ di informazione accettabile, sicuramente accettabile, intendo nel clima…D’altra parte calcola che siamo agli inizi, ai timidi inizi del terrorismo. Non era ancora come sarebbe diventato dopo, però cominciava a diventare difficile essere di sinistra: Come oggi, se tu dici che sei per prodi sei “uno sporco comunista”…è incredibile questa parola che riciccia dopo 20 anni come offesa riferita a gente…Prodi comunista…persino Dini <br />
<strong>D</strong>- Veniamo ad ABC che tu dirigevi: che giornale era? <br />
<strong>R</strong>- ABC, ve lo ricordate tutti è stato un giornale che era una grande bandiera della rivoluzione del costume ed anche delle lotte civili. L’editore era Cardella, che oggi si occupa di tossicodipendenza, il leader della comunità che è stata quella di Rostagno, Saman, mi chiamò, ricordo che vendeva 15.000 copie, una cosa quasi inesistente. Io deciso di spostarlo completamente: togliemmo ogni residuo di culi e di tette, lo portammo obbiettivamente molto a sinistra e…nella redazione c’era, non o, Audino, ricordate Savelli editore, c’era Lidia Ravera, c’era Guido Passalacqua, tutta gente più o meno legata a Lotta Continua..e questo spostamento a sinistra, facendo una roba serissima, alla Panorama però di sinistra, proprio di sinistra tosto, grandi inchieste sull’Autonomia operaia, documenti di Curcio come piovesse, avemmo addirittura una perquisizione della polizia perché il giorno stesso che Curcio scappò da Casale Monferrato, noi pubblichiamo un documento di Curcio. Al di là della follia di pensare che Curcio esce dal carcere e la prima cosa che fa viene ad ABC a portarci un documento, ce lo avevamo già da tempo, potevano pensarlo, lo pensavano. Le tentavano tutte..distribuendo volantini fuori dalle caserme che invitavano alla diserzione, fu una cosa ignobile…e il risultato fù che in breve tempo da 15.000 copie passammo rapidamente a 12.000/13.000 copie. Il giornale era obbiettivamente brutto, dal punto di vista grafico era brutto, politicamente era molto spinto…però cominciava pian piano a farsi riconoscere <br />
<strong>D</strong>- All’indomani dei fatti del 16 e 17 aprile, ABC uscì con 2 numeri, prima un numero speciale poi un’altra edizione con una denuncia molto dura nei confronti delle forze dell’ordine e dei fascisti, ci racconti i retroscena di quel numero e come arrivarono in redazione le notizie? <br />
<img height="448" alt="Copertina ABC Aprile 1975" hspace="8" width="315" align="left" vspace="8" border="8" src="https://pernondimenticare.net//images/stories/ARCHIVI/foto58.jpg" /><strong>R</strong>- Avevo appena conosciuto un giovane giornalista, collaboratore di Panorama, Sergio Frau, che oggi lavora alla Repubblica , firmammo il contratto e lo mandammo a seguire la manifestazione, questa grande manifestazione che sarebbe poi sfociata…erano già successi degli incidenti, era già morto Varalli, era il 17 aprile e lo mandammo a seguire questa manifestazione. Lui vide la manifestazione, vide gli incidenti , che cosa successe e dopo le fotografie saranno abbastanza chiare: Infatti noi pubblicammo anche la sequenza dei camion presa da un fotografo che stava dall’altra parte della piazza: le fotografie sono sempre cose ferme, ma lui era lì, lo scrivemmo, era talmente grossa la cosa che decidemmo di fare uno speciale. Il giorno dopo c’era un’enorme manifestazione e noi facemmo una edizione speciale con le fotografie degli incidenti. I quotidiani non mettevano le fotografie proprio a quei tempi, i settimanali aspettavano e noi uscimmo il giorno dopo con le fotografie degli incidenti in cui si capiva benissimo tutto. I titoli erano…non vorrei sbagliare ma erano “Varalli assassinato dai fascisti, Zibecchi assassinato dai carabinieri”. Il risultato fu una grande penetrazione nel mondo della sinistra, per la prima volta si capì che ABC era qualche cosa di diverso da quello che uno pensava. Fù incredibile vedere questa marea di giovani, di operai, di gente incazzata tutti quanti con in mano il nostro giornale. Dopo 3 giorni uscì il numero normale, nel frattempo c’erano state le dichiarazioni del ministro dell’interno che era Gui allora, che diceva che non era stato sparato neanche un colpo: Frau, che era il nostro lì e aveva visto i poliziotti sparare e poi c’erano stati anche dei fotografi…noi pubblicammo in prima pagina le foto dei poliziotti che sparavano… <br />
<strong>D</strong> - ..con il titolo “le menzogne di Gui”.. <br />
<strong>R</strong>- sì, “le menzogne di Gui”. Il giornale esce, ora non ricordo il giorno, mettiamo che esca lunedì, martedì ci hanno chiuso! <br />
<strong>D</strong>- Si è trasferito qualche cosa di questa esperienza, di questa informazione…da ABC a Cuore? <br />
<strong>R</strong>- ma io direi che c’è tutto nel senso che…io vedo una tale analogia con quei tempi…se devo essere sincero considero più rischiosi questi, oggi…oggi che se non stiamo attenti qualcuno ci toglie tutto. Oggi sento più di allora l’esigenza di vivere in un giornale che, non dico ..allora si diceva fare controinformazione, oggi basta dire informazione, oggi poca gente fa informazione: Oggi è più importante non fare più mediazioni, non fare più collusioni,..cercare di mettersi d’accordo. Oggi bisogna stare da una parte o dall’altra, rispettabilissimo anche chi sta dall’altra parte, però non bisogna più fare confusione. <br />
Per questo mi sento come all’ora ad ABC, devo dire mi sento meglio, ABC vendeva 15.000 copie, qui ne vendiamo 80.000………. <br />
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