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STRAGE DI BRESCIA PDF Stampa E-mail
BLOG - NEWS
Sabato 14 Aprile 2012 17:01
(ANSA) - BRESCIA, 14 APR - La Corte d'assise d'appello di Brescia ha assolto Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino nel IV processo per la strage di Piazza della Loggia, avvenuta nel1974. In primo grado, il 16 novembre 2010, i 4 erano stati assolti con formula dubitativa.
Con questo ultimo colpo la parte asservita della Magistratura, ha dato un colpo terribile alle speranze di giustizia dei parenti delle vittime di piazza della Loggia a Brescia, ai superstiti di questo e di tutte le altre stragi e a tutti gli italiani democratici.
Ancora una volta l’hanno avuta vinta i fascisti e i loro potenti alleati, nascosti nelle pieghe di uno Stato che non è mai stato epurato dalla canaglia del vecchio regime. Ancora una volta l’ha avuta vinta quel mix terribile di reducismo fascista, servizi segreti deviati, coperture nella Pubblica Amministrazione, nella Polizia, nei CC, in vari Corpi delle FFAA, CIA, piduisti vecchi e nuovi, Mafia e altre associazioni a delinquere, interessi finanziari, immobiliari, speculativi incrociati con il malaffare e le amministrazioni locali. Insomma quel nido di serpenti velenosi sguazzanti nel merdaio italico che hanno tentato di bloccare la democrazia in atto (Portella della Ginestra) e di riportare i fascisti al Governo (Tambroni, 1960), tentativo fallito grazie alla mobilitazione operaia e ai morti di Reggio Emilia. Lo stesso blocco reazionario, stragista e assassino che in seguito ha cercato di fermare la Rivoluzione Culturale italiana degli anni ’60 e ’70 iniziata con la rivolta studentesca, lo Statuto dei lavoratori, la Riforma della scuola, il Divorzio, il diritto all’aborto, il Movimento Femminista ecc. in un clima di sempre maggiore partecipazione.
Gli attentati della cosiddetta lotta armata hanno frenato questo processo di riforma delle coscienze che ha avuto un grande sviluppo e ottenuto molti risultati ma che non ha potuto arrivare al compimento auspicato dalla Costituzione. Le stragi, iniziate con Piazza Fontana, sono tutte impunite, escluso quella di Bologna, i cui accertati colpevoli però continuano a godere di privilegi e facilitazioni intollerabili.
Con questa brutale sentenza viene sancito il diritto all’impunità degli stragisti e dei loro protettori. Accanto a questo si sta evidenziando uno dei risultati importanti del Gov Berlusconi: il libero il prosperare di nuclei di fascisti organizzati che, espulsi in altri anni dai centri delle città, hanno ripreso la loro attitudine violenta, vessatoria e intimidatrice.
Le giornate del G8 di Genova, con l’omicidio di Carlo e i prigionieri massacrati di botte nella notte, ci hanno insegnato che alcuni settori della PS, vengono addestrati alla caccia al Rosso, al Diverso, all’Extracomunitario, dando al fascismo di buona parte dei loro componenti la vergognosa coloritura del razzismo e dell’ intolleranza. La PS non tiene conto del ruolo che dovrebbe avere in un Paese democratico. I suoi ufficiali e militi non capiscono che nel momento in cui arrestano o fermano qualcuno, chiunque esso sia, la salute e la condizione di quel qualcuno diviene ipso facto una loro responsabilità, una cura della quale dovrebbero rispondere. Invece la nostra PS ritiene che, nel momento del fermo o dell’arresto, il soggetto arrestato divenga “suo”, pensa di poterne fare ciò che vuole. E quindi picchiarlo, rovinarlo, farlo morire di fame e sete, massacrarlo. Tanto, il diritto all’impunità sembra loro garantito.
In questo clima la sentenza sulla strage di piazza della Loggia a Brescia ingigantisce le ombre e l’oscurità che incombono sul nostro Paese. Per questo occorre chiamare tutti alla massima vigilanza e mobilitazione in queste giornate di aprile che ci attendono e che sono traboccanti di significati simbolici per il movimento democratico e socialista italiano. Solo la più maestosa mobilitazione popolare potrà allontanare da noi le tenebre che incombono e finalmente far tornare in ognuno di noi la speranza di poter vivere in un Paese civile. Dove gli assassini, e i ladri vengono processati e condannati, dove il cittadino può nascere, con il suo carico di Diritti e di Doveri, nella fiducia in Istituzioni libere e liberamente scelte.
 

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